LE ORIGINI
since 1923
.
Della Valle - Iappelli
Il "Front Man" è l'ecclettico Francesco Saverio Maria Iappelli, chimico - fisico, enologo e per ultimo teologo.
Ma la storia parte da lontano, affonda le radici all'inizio del secolo scorso.
Egli è il terzo di sei figli di Alfredo e di Emma Della Valle. Sin da piccolo ha partecipato alla vita contadina della famiglia Della Valle che si svolgeva a Casertavecchia, antico borgo medievale e primo insediamento della città di Caserta.
Apprende una tradizione enologica antica, che si tramandava dall’inizio ‘800.
Casualmente a Vinitaly, incontrando il titolare dell’azienda Della Valle grappe di Vigliano d'Asti, ha conferma che l’origine della famiglia Della Valle è del Monferrato, dove erano Marchesi e da dove partì il ramo che si distaccò andando nel casertano.
Questo spiegherebbe perché i vini da lui prodotti seguendo la tradizione di famiglia, risultano spesso indicati da esperti come "vini Bordolesi”. (Repubblica)
Ha partecipato attivamente alla caratterizzazione chimoco - fisico per la valorizzazione dei vitigni Pallagrello Nero, Pallagrello Bianco, Casavecchia e Coda di Volpe. Questi studi sono stati oggetto della sua tesi di specializzazione, depositata fra i documenti ufficiali della suddetta facolta di Agraria.
Iniziando a produrre con un proprio marchio, ha inteso seguire "I SEGRETI DI FAMIGLIA" e non la strategia del vino "internazionale", ma ha voluto provare a lavorare su questi vitigni in purezza, affinando, con lima e raspa il suo metodo di lavorazione, ottenendo una forte identità riscontrabile costantemente fra le varie annate, dei vini longevi, ma soprattutto profumatissimi, con grossa persistenza aromatica, profumi che è difficile riscontare così intensi nel panorama vinicolo.
La lavorazione all’antica con frollature manuali, per ossigenazione graduale e la mancanza di aggiunta di coadiuvanti al vino durante l’invecchiamento in pregiate barriques di rovere francese, ha permesso ai vini si durare nel tempo essendo molto carichi di antociani e polifenoli, che non sono stati tolti al vino, come di solito le procedure di cantina prevedono. Questa qualità è stata riconosciuta negli anni da varie guide, (Quattrocalici) ma soprattutto da una clientela internazionale di veri intenditori.
Attualmente l’azienda è annoverata tra i vini da Terre Estreme di Treviso, un gruppo di piccole e medie aziende specializzate su procedure da tramandare, con vitigni rari, o che si trovano in zone impervie.
Anche il gruppo Go-Wine nei suoi libri sui vitigni autoctoni, ritiene l'azienda tra le piu rappresentative nella tipologia Pallagrello e Casavecchia.
Sin da piccolo è coinvolto nella lavorazione del vino ed impara ad innamorarsi dei contadini e della terra. Nella storia di famiglia si sono preservate alcune bacche rare di cui si è attualmente gli unici produttori, e di cui c'è una fotografia con la vigna con "zio Pasqualino" del primo novecento.
La famiglia si occupava di vinificazione fin dal suo trasferimento dal Piemonte. Si conservano documenti che citano il passaggio ereditario del vigneto nel 1908. Da segnalare che all’epoca dichiarare vigneto una zona prevedeva una maggiore tassazione, lo faceva solo chi aveva uve di pregio. Era un modo per poter vietare il passaggio a chiunque all’interno della propria proprietà, compreso i cacciatori.
Francesco ha frequentato la scuola di specializzazione post laurea in enologia presso la facoltà di Agraria con sede Portici (Napoli). Lì ha seguito direttamente i lavori sui vitigni autoctoni campani, collaborando con diverse cantine pluripremiate dalle guide.
I veri intenditori non bevono vino,
ma gustano segreti.
"Salvador Dalì"
"Salvador Dalì"